La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è la più frequente patologia del tratto digestivo superiore, è causata dalla risalita del contenuto dello stomaco (cibo, acido e fluidi) nell’esofago. La presenza di troppi acidi, in un posto dove non dovrebbero esserci, scatena la sintomatologia1.

I principali sintomi sono bruciore gastrico, la cosiddetta fiamma, rigurgito acido, dolore toracico simile a quello di natura cardiaca, tosse, laringite, disturbi della voce. Se non trattato può causare alcune complicanze come l’esofagite, la stenosi di Barrett o l’adenocarcinoma.
I sintomi riferiti, un accurato esame obiettivo dell’addome possono fare diagnosi di MRGE.
Il medico può decidere se approfondire con esami come la gastroscopia o la ph-metria esofagea.

Le cause del reflusso gastroesofageo

Le possibili cause del reflusso coinvolgono meccanismi genetici e ambientali. Il reflusso occasionale non è considerato una malattia, mentre la presenza costante di acido nell’esofago, accompagnato da sintomi e dolori, sono patologiche e se non trattate possono evolvere verso situazioni più gravi.

In condizioni fisiologiche, lo Sfintere Esofageo Superiore (SEI), struttura muscolare che unisce l’esofago allo stomaco, si apre soltanto per permettere il passaggio del cibo dall’esofago allo stomaco, per richiudersi subito dopo. Problemi di natura meccanica possono alterare questa struttura.

Diversi studi indicano che il sovrappeso, il consumo di pasti abbondanti o di alimenti che richiedono tempi di digestione prolungati, determinano un aumento della pressione addominale che schiacciando lo stomaco, fa risalire gli acidi per un fattore meccanico.
Un’altra causa dell’aumento della pressione intra-addominale è una cattiva digestione, che alimenta la fermentazione da parte dei batteri con produzione di gas. Questo gas causa un rilassamento dello sfintere dell’esofago inferiore, provocando il passaggio degli acidi, favorendone la comparsa dei sintomi.

Molto spesso il reflusso dipende o è scatenato da momenti stressanti, quindi, è importante riuscire a gestire lo stress.

Dieta e reflusso gastroesofageo

Le linee nutrizionali non valgono per tutti e i piani alimentari devono essere personalizzati in base alla sintomatologia.

L’intervento nutrizionale deve essere abbinato ad una modifica dello stile di vita, come la riduzione della dimensione dei pasti, un corretto timing dell’assunzione dei nutrienti, un’attenzione alla composizione del pasto, oltre che alla perdita di peso, alla cessazione del fumo e l’elevazione della testa di 10-15 gradi durante il riposo notturno.
Durante la fase acuta, sono da evitare gli alimenti o sostanze in grado di far variare il tono dello sfintere esofageo inferiore come il cioccolato, la menta, la caffeina, le bevande gassate, l’alcol, l’aglio, le spezie, il latte intero, il fumo.
Gli alimenti aciduli come agrumi e pomodori, non modificano il tono dello sfintere, piuttosto svolgono un’azione irritativa2.

Sono invece consigliati alimenti che svolgono un’azione lenitiva sulla parete dello stomaco e dell’esofago, ad esempio il miele, la malva, la camomilla, vellutata di lattuga.
Le verdure da preferire sono quelle più semplici da digerire e con azione lenitiva (lattuga, le zucchine, la bietola..).
Si consiglia una cottura al vapore, sono sconsigliate le verdure bollite o frullate in quanto farebbero assorbire all’alimento troppa acqua o aria aumentandone la distensione gastrica con alterazione dello sfintere esofageo inferiore.
Privilegiare la frutta scivolosa e consumarla a piccoli pezzettini (banana e pera..).
Coma grassi è consigliato l’utilizzo di olio extravergine di oliva aggiunto a crudo, sia per le proprietà antinfiammatorie, per il contenuto di vitamina E e lenitivo.
Come pasto serale privilegiare alimenti più facili da digerire, come i carboidrati.

Nelle fasi stazionarie sono da preferire alimenti in grado di stimolare il fegato per facilitare i processi digestivi, preferendo verdure amare come il carciofo, la cicoria, gli agretti e utilizzare come tecnica di cottura il soffritto che riduce l’acqua degli alimenti e facilita lo svuotamento gastrico.
Si consiglia anche in questa fase di evitare di assumere liquidi durante i pasti e similmente evitare brodi o zuppe che aumentano la distensione gastrica. Inserire nel piano alimentare alimenti proteici che aumentano il tono dello sfintere esofageo inferiore.
Privilegiare come fonti di carboidrati i cereali in chicco, pane tostato e la frutta come spuntino evitando la frutta acida e zuccherina (ananas, arance, ciliegie, mela, uva..)3.

Il consiglio è farse seguire da un professionista della salute (medico, nutrizionista) che saprà indicarvi quale sia la strategia migliore per la vostra particolare situazione, evitando di trascurare sintomi o assumere farmaci senza una reale necessità.

Alcune ricette

Merluzzo cotto al vapore con crema di carote e semi croccanti

Procedimento:
Tagliare a fette le carote e metterle in una pentola con acqua bollente salata.
Appena cotte, metterle in un mixer e frullare con un filo di olio extravergine di oliva
Tagliate il filetto di merluzzo a pezzettoni e cuocerlo al vapore
Trasferite i semi in una padella ben calda e tostateli per pochi minuti.
Spennellate la crema di carote sul pesce e ricoprite con i semi tostati.

Vellutata di lattuga con granella di noci di macadamia

Procedimento:                                                                                                                                                                                   In una pentola aggiungere un filo di olio extravergine di oliva e aggiungere le foglie di lattuga, far cuocere qualche minuto e aggiungere del brodo vegetale e continuare fino a cottura. Trasferire la lattuga nel mixer e frullarla per ottenere una crema.
A seconda della densità voluta aggiungete altro brodo vegetale caldo. Versare la vellutata nei piatti e guarnire con noci di macadamia tagliate al coltello.

 

BIBLIOGRAFIA

  1. Clarrett D, hachem C. Gastroesophagel reflux Disease, 2018 May-Jun

      2. Newberry C, Lynch K. The role of diet in the development and management of gastroesophagel reflux disease: why we feel the burn. . 2019 Aug

     3. Atti IX convegno Bioterapia Nutrizionale Aufiero F, 2007

 

 

 

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